Storie di tintoria

“Questo bagno è fuori colore!!”

Beh, devo dire che le prime volte che sentivo dire queste parole da un cliente, un pò mi spaventavo.
Avevo poco più di 19 anni, ero da poco in tintoria, e vedere clienti furibondi che protestavano vivacemente con il malcapitato di turno non era proprio un bello spettacolo…
Volavano frasi di ogni tipo, e ogni tentativo del chimico di difendere il proprio operato non faceva che peggiorare la sua situazione!
Chimico: "A me mi sembra bono! Gli manca appena un pochinino di rosso…"   
Tecnico: "Un pochinino???? E ci corre un filar di case!! ma che ci vedi!"
Chimico: “Guarda che le fotografie le fa il fotografo!! Questa è una tintoria!”
Tecnico: “Ma quali fotografie, ma non lo vedi che lo hai fatto verde come un aglio! “
Chi non ha assistito a una scena come questa, non puo’ dire di essere stato in una tintoria! Se Panariello ci fosse stato, avrebbe certamente creato un nuovo personaggio ispirato a queste scene.
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    Eppure anche questo faceva parte del nostro lavoro, tingevamo tanti bagni ogni giorno e ricevere le contestazioni poteva capitare, soprattutto dai clienti più esigenti.

    Ma c’era una cosa che non mi tornava in tutto questo. Pensavo: come può un tecnico essere più acuto nel vedere i colori rispetto a un chimico che dei colori ne ha fatto la sua professione? 

    Mi ci volle qualche anno per trovare la risposta a questa domanda, che non è affatto scontata!

    In gioco c’è un mix tra due fattori: lo stress (del chimico) e la paura di sbagliare e non potervi porre rimedio (del tecnico).

    Lo stress è dovuto in linea di massima all’ambiente di lavoro e agli obiettivi giornalieri di produzione che l’azienda impone. Correggere un colore richiede tempo, e spesso il chimico è “indietro nel programma” e tende, messo sotto pressione, a non vedere più alcune sfumature di colore. 

    La paura di sbagliare del tecnico invece rende il suo occhio ipercritico nei confronti del colore, perché sa bene che se approva un bagno sbagliato farà un bel danno!

    E allora mi sono detto: siamo una tintoria e il nostro punto di partenza deve essere la qualità dei nostri colori!!

    Per farlo avremmo dovuto formare bene i nostri collaboratori, allenarli nel perseguire costantemente gli standard più alti fino a sfiorare la perfezione e puntare a fare della qualità la nostra arma vincente. Solo a quel punto siamo stati in grado di essere considerati dal mercato una tintoria che ha fatto della qualità la sua vocazione. 

    Tutto questo ovviamente unito ad un laboratorio efficiente che riesca a garantire ricette con il più alto grado di riproducibilità.

    Che sia finalmente questa la tintoria che hai sempre cercato?

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